COMUNICATI
 
 

Piemonte: Arci Caccia è per l'unità del mondo venatorio. Purtroppo Federcaccia lavora per dividerlo - 12 Ottobre 2021

Ci risiamo, per l’ennesima volta Fidc da una dimostrazione su come si deve fare per dividere il mondo venatorio.

Dopo aver preso accordi con le A.A.V.V. Piemontesi ( Fidc, Arci Caccia, Libera Caccia, Enal Caccia, Anuu) sul da farsi per arginare un’ordinanza del Sindaco di Pinerolo (TO) che chiude l’attività venatoria in una parte del suo comune, ed aver concordato di chiedere un parere legale per preparare tutte insieme un ricorso al TAR, Federcaccia ha fatto la solita fuga in avanti.
Come al solito, l’Associazione che si erige a forza trainante del mondo venatorio, è ritornata per l’ennesima volta a fare la “PRIMA DELLA CLASSE” andando da sola ed escludendo tutte le altre A.A.V.V. senza nemmeno avvisarle se non a fatto compiuto (ricorso al Tar presentato).
Come Arci Caccia Piemonte pensiamo che l’inaffidabilità di F.i.d.c Piemonte (atteggiamento che purtroppo si può estendere a tutto il territorio Nazionale) visti i precedenti, sia cosa certa, un film già visto sempre con lo stesso titolo: “PER UN PUGNO DI TESSERE”.
Ribadiamo, oggi più che mai, che si ha bisogno di azioni sinergiche e non di balzi in avanti. Questo, l’associazione di maggioranza lo deve capire, non può sempre predicare bene e razzolare male, in una situazione dove il mondo venatorio viene giornalmente attaccato su tutti i fronti, con ricorsi a calendari, raccolta firme per un referendum e in ultimo anche con ordinanze sindacali. Per sconfiggere questa deriva c’e’ bisogno di unità, ma di quella vera.
Arci Caccia Piemonte non scrive per fare della sterile polemica, ma vuole puntualizzare una situazione insostenibile, e rimarca, se ci  fosse il bisogno, la sua disponibilità ad azioni congiunte e unitarie con tutte le A.A.V.V.
 
Il Presidente Arci Caccia Piemonte
Remo Calcagno
 
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Arci Caccia verso il Congresso: Attribuite le deleghe ai componenti l’Ufficio di Presidenza - 14 Giugno 2021

Dopo l’elezione unitaria del Presidente e del Vice Presidente Nazionale, continuando nel percorso organizzativo del Congresso che avrà il suo appuntamento conclusivo a Chianciano nei giorni 10/11 settembre 2021, l’Ufficio di Presidenza riunito l’8 giugno 2021 alle ore 21.00 ha fissato, d’intesa comune, gli incarichi di lavoro dei massimi dirigenti fino al Congresso:

 

Presidente Nazionale Christian Maffei (anni 48):

 

Relazioni istituzionale, organizzazione e armonizzazione regionale del modello associativo (integrazione schemi di bilancio e sistema di relazione strutture nazionale/regionale) Bilancio, Personale.

Tiro a volo, FIDASC, FITAV, promozione attività con armi sportive. Promozione, sostegno e coordinamento iniziative ed eventi culturali, fieristici, ludici e sportivi indirizzati alla Società civile

 

 


 

Vice Presidente Nazionale – Emanuele Bennati (anni 45)

 

Preparazione e organizzazione del XII Congresso “La caccia è verde”

 


 

Vice Presidente Nazionale – Sirio Bussolotti (anni 68)

 

Legislazione venatoria: europea, italiana, regionale

 

 

 

 

Vice Presidente Nazionale e Presidente del Consiglio Nazionale  – Giuseppe De Bartolomeo (anni 42)

 

Contratti ed affidamenti, Assicurazioni, contenziosi, ricorsi regionali, tutela legale

 

 

 

Consigliere di Presidenza Delegato – Giuseppe Pilli (anni 61)

 

Ungulati, Cinofilia, rapporti ENCI, produzione e salvaguardia della piccola selvaggina

 

 

 

 

 

Forte di una squadra rinnovata, anche generazionalmente, raccogliendo i contributi della Commissione per il Documento Politico nella quale è rappresentato un quadro di direzione che, in continuità ha però espresso un nuovo nucleo di dirigenti territorialmente impegnati “under” età media del mondo venatorio più in generale, la Presidenza ha già indicato la tempistica di organizzazione dell’ultimo appuntamento congressuale, quello nazionale di Chianciano.

Arrivo delle Delegazioni degli eletti nei Congressi territoriali venerdì mattina con la verifica degli eletti, la consegna delle deleghe, la reception nelle stanze.

Dalle 14.30 inizio dei lavori. Dimissioni di tutti gli organismi nazionale, Relazione introduttiva, insediamento Presidenza del Congresso, Commissioni di Lavoro.

Due giorni di democrazia partecipata, protagonista che si concluderà sabato per l’ora di pranzo.

A queste indicazioni di massima seguiranno il Programma definitivo e l’organizzazione dettagliata della logistica.

Ora è il tempo di coniugare la discussione territoriale, la preparazione dei Congressi per eleggere i Delegati con la campagna di tesseramento 2021.

La caccia esiste, è una necessità ambientale, è “green”, non sopravvive, è indispensabile.

Se agli italiani, ai giovani non siamo riusciti a spiegarlo con il populismo e con sterili scontri fratricidi, con il Congresso ci proveremo con scienza, conoscenza ragionevolezza.

 

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ARCI Caccia: una solida realtà che va a Congresso

  • 3 Giugno 2021

 

Il nuovo Presidente Nazionale è Christian Maffei

Il Consiglio Nazionale di Arci Caccia, riunitosi il 2 giugno, giornata significativa per la nostra democrazia, ha eletto all’unanimità Christian Maffei a Presidente Nazionale. Completato anche l’Ufficio di Presidenza, organismo di gestione politica operativa, con l’elezione di Emanuele Bennati a Vicepresidente. Bennati, Presidente Regionale di Arci Caccia Umbria, completa la squadra di Presidenza del Nazionale composta da Sirio Bussolotti, Giuseppe Pilli e Giuseppe De Bartolomeo; generazionalmente il gruppo dirigente più giovane fra quelli delle Associazioni Venatorie. Continua l’inarrestabile graduale percorso di cambiamento generazionale necessario a dare fiducia a chi ambisce a dare futuro alla caccia, gestendo nel presente tutti i miglioramenti volti a dare più gratificazione già dalla prossima stagione venatoria. La Commissione presieduta da Emanuele Bennati ha redatto, e il Consiglio Nazionale ha approvato, il documento politico per il Congresso che è stato il riferimento della relazione di Maffei che ha preso i punti essenziali di un documento che ha visto un impegno di elaborazione unitario e collegiale. Si dà speranza e prospettiva ai cacciatori se il primo e prioritario obiettivo è il recupero di un rapporto di collaborazione e confronto con la società civile, unito al tema della comprensione delle critiche, della disaffezione alla caccia e alla gestione delle nuove generazioni. Il mondo venatorio deve confrontarsi con realtà e lealtà con imprese agricole e ambientalismo diffuso nell’opinione pubblica e fra i giovani. Questo serve per far uscire la caccia dall’angolo in cui l’hanno messa le scelte sbagliate di quella parte di mondo venatorio perdente che si è arroccato in difesa di sistemi di potere e talvolta remunerazione, in attesa della fine per consunzione delle altre associazioni. Un meccanismo distruttivo volto a far sopravvivere loro stessi e non la caccia sociale e i cacciatori. Arci Caccia non intende attendere passivamente che il destino travolga i cacciatori. Per l’Associazione la caccia è indispensabile alla natura, che ha bisogno del rilancio di un’attività venatoria sociale che porti emozioni ai cacciatori, reddito agli agricoltori e una spinta forte alla salvaguardia dell’ambiente. L’unità del mondo venatorio, una strada che Arci Caccia ha sempre percorso con coerenza e onestà intellettuale ovunque, denunciando l’ipocrisia di chi pensa di rappresentare gli interessi di un socio unitariamente a Roma e in modo di visivo nei territori. I cacciatori non hanno una doppia faccia e le scelte di comodo e di potere dei soliti noti dell’associazionismo venatorio che, invece di cercare collaborazione, individuando il nemico nelle altre associazioni, creano un problema di cui sarà investita la Cabina di Regia. Se questa deve essere uno strumento di unità, è chiaro che non possa servire solo a redigere comunicati per dare un fondotinta di unitarietà, un maquillage alla l’incapacità di confrontarsi con il mondo. La riorganizzazione dell’Associazione porterà la struttura a consolidare nel territorio la rete.  Rivendichiamo a pieno titolo un ruolo nell’associazionismo, nel volontariato, che è una ricchezza del paese. La struttura organizzativa sarà sempre più sindacato di promozione di politiche ambientali positive, attraverso ATC e CA e con i nostri circoli. Ai soci daremo più rappresentanza, informazione e informatizzazione, dando servizi sempre più completi e al passo coi tempi, nel solco di una tradizione che, dal 1968, ha reso Arci Caccia un punto di riferimento per la difesa dei valori della caccia sociale e sostenibile, coniugandola con l’ambizione di libertà insita in chi frequenta la campagna. Nell’associazionismo venatorio, si è allucinati dalla sopravvivenza di interessi corporativi e di gruppi dirigenti che perdono irreversibilmente rappresentanza per la svendita delle tessere, tradendo così il ruolo sindacale cui dovrebbero assolvere unitariamente. Tessere a saldo o, peggio, un funereo richiamo ai tempi del contrabbando di sigarette, oggi vivaddio solo un brutto ricordo, che una volta hanno pagato i consumatori, così come oggi pagano i cacciatori rinunciando alla loro sicurezza, attirati su coperture più basse e cavilli contrattuali che tolgono futuro alla pratica venatoria.

Ora è tempo di congresso e tesseramento, di proselitismo, di incontri, di democrazia e partecipazione. E’ il tempo di proseguire il percorso di rinnovamento e verificarlo nei congressi, integrarlo e arricchire il patrimonio naturale di donne e uomini, di mezzi e strutture, di presenze radicate in ogni dove. Sui contenuti, nelle sedi di confronto statutarie, l’Arci Caccia ritrova le aspettative e la volontà unitaria.

https://www.arcicaccianazionale.it/arci-caccia-una-solida-realta-che-va-a-congresso/